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Sabato, 13 Novembre 2010  Stampa |
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La teoria unificata dell'universo fisico e mentale

 

Un nuova teoria che potrebbe realmente cambiare la nostra concezione dello spazio e del tempo, ma non solo. Una nuova teoria che potrebbe finalmente rispondere alle tante domande che l'uomo si è posto fino ad oggi, senza tuttavia trovarne una risposta. La Teoria di Vincenzo Russo, filosofo e ricercatore privato : Vi trasmetto un articolo sulla mia teoria, che consiste di una sintesi divulgativa, che ne precede lo studio.

 

Fonte : BeliceWeb.it

 

L'esame nuovo è vino nuovo e non va messo nella botte vecchia

 

Vi trasmetto qui di seguito, il pezzo divulgativo appositamente scritto da me, per soddisfare la sua personale disponibilità nei miei riguardi. Le comunico altresì ,che tutto il mio sito è a sua disposizione per trarne stralci, sintesi, brani e traduzioni accurate in altre lingue.
Oltre alla mia presente autorizzazione personale a Lei , nel mio sito troverà altre esplicite richieste a tutti i miei lettori nel mondo ,di fare opera di divulgazione in tal senso.
 

Questa mia opera io l’ho donata gratuitamente in rete a tutte le persone di buona volontà.

In breve : questa teoria unificata dell’universo fisico e mentale ,concilia tutte le branche della conoscenza e persino la fede con la ragione in un unico sapere. Questa teoria è un dono di Dio tramite l’intercessione di S. Pio da Pietralcina, (poi Le dirò). Pertanto spetta a tutti i lettori difendere dagli attacchi dei nemici di Dio l,’antica via della Verità . Quella Via della verità dei filosofi italici, che fu prima perduta e che io oggi ho ritrovata e completata. La Via della verità scientifica deve essere impiegata a fianco della fede ,contro la moderna via delle opinioni che è il relativismo immorale. Nel sito sono disponibili inoltre ,altre due sintesi già pronte e complete di schemi a colori.

Rispettosi saluti da VINCENZO.
 

 

La Teoria di V. Russo

LA TEORIA UNIFICATA FUORI DAL CIRCUITO ISTITUZIONALE, DA UN RICERCATORE SCONOSCIUTO???

La teoria unificata dell’universo fisico e mentale è stata da me trovata ,per aver intuito un primo assioma corretto.
L’assioma fondamentale della conoscenza ,che è l’assioma della velocità di percezione dei giudizi.
Il giudizio scientifico ,universale, immutabile e necessario è il concetto di Socrate, giunto ai giorni nostri alla sua forma compiuta nel giudizio sineterico, (l’identico col diverso).
 

-Intendendo per Essere identico a Sé medesimo, l’individuo-persona ,cosciente di se e formulante giudizi sulla percezione di esistere realmente in sé .
-Intendendo per essere diverso ipotetico ,l’esistere immaginario materiale ,come se fosse ,fuori di sé.

In matematica i teorema costruiti sulla base di principi primitivi indimostrabili ma accettati come veri, giunge alle forme di costruibilità della conoscenza incompleta o indecidibile ,che noi chiamiamo sintetica e analitica.

Senza la mente sineterica ,che unisce i giudizi accidentali dei diversi con l’identico ,non avremmo mai la teoria, che consente di unificare i casi particolari dei fenomeni incompleti o indecidibili,in un quadro unico comprensibile.

Questa fino a Newton è stata la scienza ,approdata ai giudizi sineterici galileani ,che indagano le cause visibili ,(l’identico), e gli effetti visibili,(il molteplice divenire degli effetti apparenti).

Poi la scienza moderna ha incontrato una difficoltà ,(fino ad ora insuperata) ,essendosi trovata a prospettare non più una sola unica teoria ,che per quanto incompleta o indecidibile era stata pur sempre unica fino a Newton.

Dopo la scoperta dei quanti invece ,la fisica classica si è trovata avanti due strade teoriche diverse e incompatibili.

-La fisica relativistica ,che spiega i fenomeni del moto visibile a partire dalle molecole, alle galassie e fino all’universo intero.
-La fisica quantistica che spiega altrettanto bene i fenomeni del moto invisibile a discendere dall’atomo ai quark.

A questo punto a me è stato evidente che ciò che divide l’interpretazione delle due diverse teorie, consiste della velocità di percezione dell’informazione ,che transita dal fenomeno alla mente.

Rispetto al nostro cervello e ai nostri sensi ,la distanza degli eventi invisibili minimi e degli eventi visibili massimi varia secondo le regole della relatività di Einstein. Ma rispetto alla nostra mente non è così neanche nel mondo grande dei fenomeni dei corpi visibili.

L’informazione una volta riposta in memoria .diviene conoscenza istantanea.

Ovvero se io studio diritto, geografia o matematica o fisica, alla fine degli studi tutta la matematica ecc. che conosco ,sta unificata nella mia memoria tutta insieme. Saranno il cervello ed i sensi a richiedere qualche frazione di secondo per richiamare le nozioni diverse ,all’attenzione mentale istantanea ,e serviranno persino qualche ora di oratoria, per tenere una lezione agli studenti attraverso la propria voce.

Ma questa è solo la quantizzazione dell’informazione dei fenomeni unificati, che transita nel molteplice divenire diverso.Ciascuno però conosce tutta insieme la propria disciplina ,riposta in memoria nella sua conoscenza personale.Occorre tempo interiore cerebralizzato in sensazioni fisiche ,per rivisitare coscientemente la conoscenza continua della mente, trasferita ora in frattali di effetti diversi ,nello spazio tempo quantizzato esterno.Avendo capito quindi, che la conoscenza nella mente supera la velocità della luce ,acquisendo una conoscenza sineterica tachionica,(istantanea).

E’ stato facile includere la fisica quantistica e la fisica relativistica nella mia nuova fisica tachionica , che include entrambe ,come suoi casi particolari.

Resta però il problema fisico dei sensi ,che sono allocati ad una grandezza scalare mediana tra il minimo esistere nell’atomo e l’esistere fuori dall’atomo,nelle galassie e persino nell’universo intero che è enorme.Per questo motivo io indico la partenza del mondo esterno all’atomo ,nella molecola.Do il tempo all’informazione di introdurre una relazione di significato all’ accelerazione relativistica ,che poi cessa repentinamente di manifestarsi in modo accentuato ,con corpuscoli di grandezza maggiore di una molecola. La cosa più grande che si è potuta accelerare a velocità prossime a quelle della luce è stata infatti una molecola. Con corpi più grandi non si trovano mezzi ed energia a sufficienza . A tal proposito per me in tale direzione teorica di accelerazione relativistica, si va alla disintegrazione della materia e non più ad effetti relativistici concreti ,(super nova si ,buchi neri no) .

Vedi nel sito http://www.webalice.it/iltachione ,altre spiegazioni in merito.

L’uomo che osserva i fenomeni al livello scalare al quale è posto il suo sistema dei sensi .

Quando osserva un atomo a partire dalla sua superficie elettronica, ma ancor meglio se parte dalla superficie della molecola e giunge fino alle dimensioni dei propri sensi , sta sicuramente nel mondo della fisica classica quando ne prende conto, come di una particella che si muove a velocità basse.

Se però le velocità del moto si approssimano a quelle della luce le cose si complicano . Poiché ogni osservatore posto in laboratori e condizioni diverse d’osservazione ,riceverà informazioni relative e diverse dalla particella in moto. Occorrerà allora operare matematicamente con le trasformazioni di Lorenz e la rinormalizzazione, per stabilire un'unica realtà uguale per tutti gli osservatori ,che si trovano in laboratori e condizioni di moto diversi. Ovvero per eliminare le risultanze assurde di quantità infinite per realtà materiali ,che per principio devono essere finite.. Si deve rinormalizzare la previsione di teoria,che prevede quantità infinite per misure fisiche ,che risultano invece sperimentalmente finite.

Veniamo allora a dettagliare l’errore ,che si era introdotto nei giudizi analitici e sintetici ,nei secoli passati succubi di cattiva filosofia ,che ci ha condotto dal sofismo al relativismo attuale e che rende incompleta o indecidibile la teoria Standard ,impedendo la coniugazione di tutta la fisica in un'unica teoria.

 

Molto in breve.
Nella Magna Grecia ,ossia nell’Italia meridionale , il filosofo Parmenide ed il suo principale allievo Zenone, pensarono che L’ESSERE reale ,era un essere invisibile, personale e auto cosciente di sé ,immobile,indiviso e indivisibile, completo e immutabile, necessario e universale. Pressappoco il dio cristiano incorruttibile.

Con una descrizione moderna possiamo dire , che occorre che questo Essere sia un software del tutto astratto e allogato in un solo punto geometrico a dimensionato cioè a spaziale e atemporale.

l’Essere spiegato come divisibile ed esteso nello spazio invece ,non solo non giungerebbe ad essere incorruttibile ,onnipotente ecc. ecc.. Ma se i suoi valori venissero pensati realmente divisi e quantizzati nel visibile hardware esteso nel vuoto. Neppure giungerebbe ad esistere con ragioni sufficienti .

Per esistere infatti non bastano ragioni sufficienti ,ma sono necessarie ragioni totali.

Se l’essere manca di una sola ragione non è in eterno. Non nasce . Quindi non è ,e non sarà mai.

La soluzione della mia teoria consiste infatti in un hardware immaginario ,fatto anch’esso di teorema matematici astratti,che rappresentano la materia al cervello ed ai sensi ,come impenetrabile e solida ,solo secondo l’ ipotesi del programma di luce dei fermioni ,secondo il principio di esclusione di Pauli.

In pratica la materia vera non è costruibile ,perché non si possono dividere le qualità dell’Essere mentale , in una estensione spaziale reale ,pena la distruzione dell’Essere nel nulla assoluto . Nulla che però per una logica fortunata è assurdo e quindi inesistente.

Pertanto il modello fisico della materia apparente è costituito con teorema di numeri immaginari,che simulano un vuoto finto ed un pieno finto ,complementari nel continuo dello spazio tempo.(la lavagna mentale).

Cioè l’hardware visibile ,(il cervello e la materia) ,è finto e non falso . Vale a dire che è veramente coerente , solo come teorema finti.

Finto non è dunque semanticamente un sinonimo di falso.

Si appalesano così il giudizio VERO e il giudizio finto . Il giudizio finto è però coerente solo nel proprio sistema assiomatico Finto . Non è invece costruibile in alcun modo ,l’assurdità del Falso

Il VERO ESSERE ESISTE; il Finto esistere è solo un pensato o un pensiero o un pensare dell’Essere in Sé.

Il nulla non è perché non risulta altro che falso. Questo è il terzo incomodo della logica,il nulla.

La logica va riformata dunque,come la matematica e la teoria standard ,con una nuova semantica.

La realtà è costituita nel VERO ESSERE mentale ,che include l’essere immaginario finto.

Così ho scoperto che la realtà è fatta di VERO e Finto. Il finto si divide in + e - ; 1 e 0 binari; pieno e vuoto ecc.,ecc.,(tutti i contrari immaginabili).

Contemporaneamente in altra città della Magna Grecia, Pitagora descrisse l’essere visibile come avente come sua sostanza i numeri. Praticamente secondo i pitagorici esiste una natura astratta invisibile delle cose visibili. Ritenevano di conseguenza ,che il nostro mondo visibile è un’apparenza dei sensi ,che leggono teorema matematici ,raffiguranti materia finta.

Successivamente i discepoli di Pitagora cambiarono in parte questa idea ,sostenendo che i numeri erano modello dell’essere visibile. In pratica la stessa cosa detta peggio. Si prestava così il fianco ai sofismi verbalistici e senza sostanza semantica e logica. Ad aggravare la situazione ,secondo alcuni storici e critici filosofici ,gli eleatici stabilirono infine nel secondo periodo della loro scuola ,che la perfezione del loro Essere astratto era rappresentabile nella sfera.
Questo fu l’errore mortale.

Interpretare l’Essere come dotato di un raggio, divideva di fatto il punto mentale unificato ,quantizzandolo nell’essere intermittente complementare dello spazio tempo materiale.

(Come fanno ora erroneamente le superstringhe nella M-teoria ,riaprendo inutilmente in una lunghezza unidimensionale il quark puntiforme. Gli errori filosofici sono la morte delle cattive teorie).

Eppure la sfera invisibile fu anch’ essa un concetto astratto della geometria in un primo commento . Travisarla poi con una sfera solida materiale, significò confondere il punto matematico col punto materiale immaginario.

Ora ragionando noi sappiamo invece che nella geometria e nella matematica il punto è equipotente al segmento raggio ,e la sostanza di numeri ordinali continui è una astrazione al pari del modello di numeri cardinali quantizzati. Cambia solo la densità degli insieme continui e di quelli numerabili . Quelli continui sono fatti di transfiniti molto più densi e non sono numerabili con tutto l’insieme dei numeri interi Aleph-zero.

Sono però tutti insieme immaginari ,fatti di numeri immaginari.
 


CONCLUSIONI
Quando le quantità numerarie vengono attribuite a presunti oggetti fisici ,i numeri non rendono reale l’energia dell’universo nei corpi singoli ,poiché l’energia totale dell’universo rimane uguale a un bilancio di valore totale pari a zero. Gli addendi dell’addizione valgono dunque zero ,nel totale della somma = a zero.

Non nasce un dualismo reale tra realtà invisibile continua e teorema immaginari quantizzati visibili .

Sulla lavagna mentale i numeri estesi per ipotesi ,sono gli stessi numeri astratti ,che vengono riposti continui in memoria ,dopo il sospendere della visione accidentale dello spazio tempo dell’ipotesi. In modo improvviso invece ,abbandonando la via della verità, Platone ed Aristotele travisarono in dualismo reale ,fatto di due sostanze veramente opposte e diverse il visibile e l’invisibile. Invece entrambi i due enti sono fatti di numeri ,ovvero l’invisibile ed il visibile sono fatti della stessa sostanza mentale. In questo furono aiutati da Socrate stesso ,il quale dopo aver fondato il giudizio scientifico universale, necessario e immutabile abdicò dal destinarlo a conoscere l’invisibile Essere di Parmenide e non sistemò in accordo con esso il pensiero di Pitagora.

L’unificazione falli anche allora ,cadendo come ora ,in qualche cosa di simile alla matematica errata delle superstringhe.

Questa della M-teoria risulta infatti una metafisica sbagliata ,perché individua nuovamente ragioni matematiche invisibili dei fenomeni visibili ma non ammettendole come tali, continua a passarci dei teorema matematici ,per particelle fisiche. Ancora si confondono il punto matematico col punto materiale. Altrimenti si sarebbe chiarito che l’Essere di Parmenide è un punto mentale di conoscenza completa,ovvero un insieme intero e limitato e non infinito. Ovvero con i vecchi concetti di limitato ed illimitato ,da me recuperati al vero significato semantico . Ne deriva ,che l’invisibile è un punto mentale ,intero ,completo e quindi tutto limitato di,a,da,in,con,su, per,tra,e fra Sé nella Mente.

Mentre il visibile è invece lui ad essere l’ente immaginario dell’illimitato infinito potenziale o in atto,che transfinisce nel numerario della rarefazione dei numeri primi, davanti,dopo e lungo di Sé nel cervello.

Si sarebbe così chiarito anche cosa è l’essere apparente di Pitagora ,se non un insieme di numeri immaginari quantizzati inclusi nella mente dell’Essere di Parmenide ,quando questi pensa in Sé medesimo, come se fosse davanti,dopo e lungo la propria lavagna mentale ad ipotesi separate di parti diverse di Sé.

In breve un pensiero continuo visto quantizzato ,non è duale realmente ma rimane della stessa sostanza sia nello stato di numeri fermi ,che nello stato di numeri estesi in un moto immaginario.Questa è la fisica quantistica in direzione dell’invisibile e la fisica relativistica in direzione del visibile apparente universo.Manca però alla conoscenza del mondo scientifico istituzionale ,la filosofia giusta per riordinare l’interpretazione degli esperimenti noti,in una teoria del tutto completa e decidibile.Si continua a prendere per reale il mondo dell’apparenza e addirittura ora si nega il mondo delle ragioni invisibili con accanimento ateo o agnostico.Entrambe le due fisiche contrapposte sono però state da me riunite ora ,come casi particolari nella fisica tachionica. Ovvero nella fisica della conoscenza istantanea messa in memoria nel software mentale.Pochissimi però sono stati informati della mia teoria fino a questo momento ,perché il mondo della scienza da sempre è ostile a ricevere qualsiasi idea ,da chi non è incluso nelle sue torri d’avorio.

Intanto la cosa per me è stata invece facile e agevole proprio perché non praticando il mondo accademico delle nozioni inattaccabili ,ho potuto lavorare senza pregiudizi e timori di essere deriso.
Mi è bastato rimuovere il solo pregiudizio che il visibile è reale e l’invisibile è metafisico, ovvero inesistente.

IO HO CAPOVOLTO LA LOGICA APPLICANDO IL CONCETTO SINETERICO DI SOCRATE ALLE RAGIONI INVISIBILI DELLE CAUSE E DEGLI EFFETTI VISIBILI. IN QUESTO MODO IL MIO PENSIERO SINETERICO E ‘ DIVENUTO PIU VELOCE DELLA LUCE ,OVVERO TACHIONICO ED ISTANTANEO E AGISCE A DISTANZA.

E’ risultato COSI’ NUOVAMENTE COME NEL PENSIERO DELLA MAGNA GRECIA,che proprio il visibile è quasi inesistente ,essendo un leggero pensiero immaginato con i sensi e che l’invisibile è realtà mentale molto solida è consistente .
Facile a dirsi ma anche a capirsi, il continuo è più denso d’ informazioni del quantizzato.
Ai sensi sembra invece solida la materia e sembra inconsistente e nullo il vuoto.
In realtà l’informazione sineterica è transitività di ragioni verticali è converge all’invisibile.
Il vuoto è allora completamente pieno d’informazione supercontinua e densissima.
 

 

Iltachione Sito di Vincenzo Russo
Nel sito si possono trovare tutti gli argomenti per approfondire la teoria, grazie a degli interessantissimi volumi in formato Pdf, che lo stesso Russo mette a disposizioni di tutti.

http://www.webalice.it/iltachione/

 

 

 

 

 

 

 

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